Il combattimento con spada laser era lo stile di duello, inizialmente basato su antiche tecniche di scherma, preferito da Jedi e Sith.  Con il passare dei secoli vennero sviluppati e codificati vari stili di lotta: sette forme classiche più numerose altre forme di vario genere.

Ma, qualsiasi fosse lo stile prescelto, la spada laser restava un’arma difficile da padroneggiare per molte ragioni, la prima delle quali era la concentrazione di tutto il peso dell’arma nell’impugnatura.
Si diceva che solo un individuo sensibile alla Forza potesse eccellere in quest’arte.

Il Consiglio dell’Ordine Jedi riconobbe come canoniche sette forme di combattimento con spada laser.

Questi sette stili vennero definiti come tradizionali o classici. I Jedi dovevano apprendere gli elementi propri di ogni forma, sebbene pochi fossero realmente in grado di padroneggiarle tutte. Ogni Jedi era poi libero di scegliere lo stile di combattimento più affine alla propria natura.

Per esempio, il Grande Maestro Yoda utilizzava la forma chiamata Ataru per compensare la piccola statura; Mace Windu preferiva invece lo stile Vaapad, che gli permetteva di trasformare la propria energia oscura in un’arma della luce; la pratica della forma Makashi si adattava invece perfettamente alla gran classe, eleganza e precisione con cui il Conte Dooku sosteneva frequenti duelli.

Le sette forme non erano soltanto tecniche di scherma, ma rappresentavano differenti filosofie.
In più, non era necessaria una spada laser per eseguire le sette forme: ogni forma era applicabile anche in un combattimento senza armi.

Oltre alle sette forme classiche vennero sviluppati nel tempo altri stili di combattimento.
Alcuni di questi erano metodi sistematici di lotta con spada laser, mentre altri erano semplicemente tecniche o principi generici di combattimento applicati alla spada laser.
Tali stili si basavano principalmente su altre forme, con l’eccezione della Forma Zero, che enfatizzava la rinuncia al conflitto ogni qualvolta possibile.

Parecchie tecniche caddero al di fuori delle forme tradizionali praticate dai Jedi.

Ad esempio, il Generale Grievous poteva compiere i più svariati movimenti: i suoi attacchi erano diretti a fuorviare e confondere gli spadaccini addestrati tradizionalmente. Grievous era dotato di tali eccezionali capacità grazie alla flessibilità delle sue giunture, ai riflessi robotici, ed ai suoi molteplici arti. Solo i Jedi più esperti e dotati potevano resistere ai suoi attacchi. Per esempio, Grievous poteva reggere una spada laser in ciascuna delle sue quattro mani, ruotandone due molto rapidamente in fronte a sé a fargli da scudo.
Grievous utilizzò questa tecnica contro Obi-Wan Kenobi su Utapau, ma grazie alle ferite inferte da Mace Windu agli organi interni del Generale, Obi-Wan riuscì a risolvere la questione attendendo il momento opportuno per portare il proprio colpo attraverso lo scudo di lame laser rotanti.

Un altro stile unico fu quello di Adi Gallia che impugnava la spada con una presa rovesciata ad una mano, riuscendo così a far compiere alla lama oscillazioni ampie e lunghe.
Questa era una variante personale dello stile Shien, così come il Vaapad era la variante dello stile Juyo attuata da Mace Windu.

Darth Nihilus combatteva con una delle forme più rare e sconosciute, servendosi di una sola mano per reggere la spada, ed usando l’altra per compiere attacchi di Forza. Lo stile di combattimento del Jedi Oscuro Boc era una mistura non ortodossa delle tecniche di doppia spada proprie delle forme Niman Jar’Kai e di attacchi altamente aggressivi in salto mirati direttamente all’avversario.

In aggiunta alle forme finora menzionate, c’erano tre stili basati sui passi, probabilmente applicabili a tutte le forme convenzionali e meno convenzionali, sebbene ciascuno dei tre stili fosse più compatibile con alcune forme piuttosto che con altre.
Questi tre stili erano propri del Nuovo Ordine Jedi.